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Piano nazionale per il miglioramento dell’applicazione del D.Lgs 122/2011 e del D. Lgs. 146/2001
– Prevenzione taglio code e arricchimenti ambientali
Si ricorda che, ai fini dei controlli ufficiali, la nota del 22/06/2021 aveva individuato sei diverse possibili situazioni:
1. Presenza di piccoli gruppi di suini a coda integra, autovalutazione effettuata e tutti i requisiti almeno migliorabili.
Questi allevamenti devono continuare l’introduzione di suini a coda integra fino al raggiungimento della capienza, a meno che non si verifichino episodi di morsicature (in questi casi sarà possibile usufruire di deroghe temporanee per apportare i necessari miglioramenti fino al raggiungimento del livello ottimale per tutti i requisiti). Oltre alla deroga a breve temine, è prevista anche una deroga a lungo termine, di durata non superiore a 12 mesi, riservata a quegli allevamenti che attestino in autovalutazione tutti i requisiti ottimali e presentino ancora fenomeni di morsicature delle code e delle orecchie (in questo caso la deroga è concessa
per modificare, se possibile, condizioni di natura strutturale, sanitaria o di altro genere).
L’elenco degli allevamenti in deroga è disponibile su Classyfarm.
2. Presenza di piccoli gruppi a coda integra, autovalutazione effettuata, alcuni requisiti ancora insufficienti nel sistema, ma migliorabili da verifica in campo.
In questi allevamenti, il sopralluogo è conforme, ma il proprietario/detentore deve regolarizzare la situazione in Classyfarm (se non lo fa, sarà soggetto a controllo ufficiale l’anno successivo) e deve procedere secondo le indicazioni del punto 1.
3. Presenza di piccoli gruppi a coda integra, autovalutazione effettuata, alcuni requisiti ancora insufficienti nel sistema e da verifica in campo.
A questi allevamenti saranno date prescrizioni su come risolvere le insufficienze entro determinate tempistiche (superate le quali potranno essere irrogate sanzioni) quindi dovranno fare una nuova autovalutazione e successivamente procedere secondo le
indicazioni del punto 1.
4. Presenza di piccoli gruppi a coda integra, autovalutazione effettuata, alcuni requisiti attestati come migliorabili o ottimali nel sistema, ma ancora insufficienti da verifica in
campo. In questi allevamenti saranno attuate le necessarie prescrizioni entro determinate
tempistiche (superate le quali potranno essere irrogate sanzioni) quindi dovranno fare una
nuova autovalutazione e successivamente procedere secondo le indicazioni del punto 1.
5. Assenza di gruppi a coda integra, autovalutazione effettuata, tutti i requisiti almeno
migliorabili.
Salvo che sia documentata l’impossibilità di consegnare suini a coda integra da parte del
fornitore, a questi allevamenti vengono impartite prescrizioni con la richiesta di introdurre
suini a coda integra a partire dal successivo accasamento. Se le prescrizioni non sono
attuate, potranno essere irrogate sanzioni. In ogni caso, il diniego motivato del fornitore deve
essere inviato alla ASL competente e, se a seguito delle verifiche, nell’allevamento del
fornitore si rilevano delle non conformità (mancata produzione/svezzamento di un numero
idonei di suinetti a coda integra) i Servizi veterinari valuteranno se impartire prescrizioni o
irrogare sanzioni (successivamente comunicheranno gli esiti del controllo alla ASL che ha
effettuato la segnalazione). Nel caso di forniture estere, le comunicazioni devono essere
inviate al Ministero della Salute, all’UVAC o al PIF competente.
6. Assenza di gruppi a coda integra, autovalutazione non effettuata e/o alcuni requisiti
insufficienti da verifica in campo.
All’allevamento vengono impartite le prescrizioni per risolvere le insufficienze, dovranno
effettuare un’autovalutazione (potranno essere irrogate sanzioni in caso persistano le non
conformità) e successivamente, dovranno procedere secondo le indicazioni del punto 1.
Si precisa che per le prime introduzioni, il numero dei suini a coda integra deve essere pari al 3% degli animali di nuova produzione/introduzione (o per ogni banda). Per gli allevamenti da
riproduzione o da ingrasso, si deve garantire il 3% in allevamenti con meno di 2000 riproduttori o 2000 capi in svezzamento/ingrasso e l’1,5% in allevamenti con più di 2000 riproduttori o 2000 capi
in svezzamento/ingrasso.
Tale percentuale dovrà aumentare gradualmente negli accasamenti o nelle produzioni successive popolando progressivamente gli altri box o settori. Solo nel caso di box o ricoveri destinati ad
accogliere un numero elevato di animali (o in altre situazioni particolari di gestione) non si esclude la possibilità di allevare insieme animali a coda integra e a coda tagliata (ma i settori e le due tipologie devono essere tracciati).
Nella nota del 9 febbraio scorso, il Ministero della Salute ha rilevato che ancora oggi numerose aziende suinicole rientrano nella casistica di cui al punto 6. Per queste aziende, nonché per le
aziende che rientrano nella casistica del punto 5, i servizi veterinari competenti dovranno accertare la situazione collegandosi da remoto entro il 31 marzo 2023 e a valutare la necessità di effettuare
verifiche ispettive in azienda.
Invece, per le aziende che rientrano nelle casistiche di cui ai punti 2, 3 e 4, i Servizi veterinari eseguiranno la verifica da remoto e successivamente accerteranno in loco lo stato di avanzamento
del Piano intervenendo con provvedimenti prescrittivi o sanzionatori.
Per le aziende che rientrano nella casistica di cui al punto 1, cioè le aziende con presenza di gruppi di suini a coda integra, autovalutazione effettuata e tutti i requisiti almeno migliorabili, la situazione sarà verificata periodicamente sul sistema informativo per accertare che il percorso di miglioramento sia in corso di attuazione. In particolare, i Servizi veterinari controlleranno da remoto gli invii e le validazioni delle richieste di deroga breve e, trascorso il tempo previsto dalla deroga, che siano state fatte nuove autovalutazioni per documentare l’avvenuto miglioramento.
Nel corso dei sopralluoghi, i servizi veterinari verificheranno in loco che: - i gruppi di suini a coda integra aumentino gradualmente nel corso dei diversi cicli di
produzione/introduzione; - le richieste di deroga a breve termine siano seguite da interventi migliorativi; - la comparsa di fenomeni di morsicatura sia adeguatamente documentata con certificazione
veterinaria ed altra documentazione.
Per monitorare costantemente lo stato di avanzamento del Piano, il Ministero della Salute richiede
che siano effettuate almeno un’autovalutazione annuale a partire dal 2023 per settore svezzamentoingrasso
(versione taglio coda o versione estesa) e per settore riproduzione (versione estesa).
Le aziende che non hanno fatto autovalutazioni nel 2022 dovranno garantire che ne sia fatta almeno
una entro il 30 giugno 2023. Infine, il Ministero sollecita la trasmissione della documentazione
prevista in caso di partite di suini caudectomizzati provenienti dall’estero.
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